22 Dicembre

Pensieri di pancia

Ma l’avete fatto il presepe? e l’albero di Natale?
Oreste quest’anno ci ha messo più o meno 2 settimane: continuava a mangiarsi quello che appendeva!
Perchè beh, guardate un po’ le sue decorazioni!



E mentre si mangiucchiava una decorazione di popcorn e una di Pretzel, le è tornata in mente una vecchia storia su un albero di Natale, un po’ speciale e magico:

Se non avete ancora decorato casa, ecco due playlist super natalizie per creare una magica atmosfera.

Ricordatevi che potete inviare ad Oreste le foto delle vostre case decorate, lei ci tiene molto.
Buone addobbazioni!

Consiglio inutile

Ascolta sempre la pancia.

A Naija Christmas

Come mettere 3 fratelli uno contro l’altro? Basta lanciar loro una scommessa.
Ed è quello che farà Mama Agatha, stanca dei suoi figli adulti ma ancora bamboccioni, dando loro un ultimatum: chi per Natale avrà trovato una fidanzata, avrà in eredità la meravigliosa villa dove sono cresciuti.
Chiassoso e ottimista, una commedia natalizia tutta da ridere, a suon di fallimenti e disperati tentativi di compiacere una mamma.
Su Netflix.

Bianco come Dio

di Nicolò Govoni, Rizzoli, 2018

"Chi sei? Chi vuoi diventare?"
"A vent'anni partii per fare volontariato. Non ne potevo più, ero vuoto e lo ero da tanto, e così, quando misi piede in questo piccolo orfanotrofio nell'India meridionale, i miei bambini trovarono spazio in abbondanza in cui insediarsi. Quello spazio era il mio cuore."


Se ti dicono che il mondo è sbagliato e non puoi fare nulla per aggiustarlo, hai due possibilità: ti rassegni a vivere una vita che non è la tua, con il dubbio di sprecare tempo prezioso, o ti rimbocchi le maniche e provi a migliorare le cose, un bambino alla volta. È quello che sceglie Nicolò, vent’anni carichi di domande, di energia e di un’inestinguibile ricerca di senso.
A casa, in Italia, mancano le risposte, le prospettive di un futuro che lo riempia, così sceglie di partire. Lo zaino che si porta è leggero: è convinto di trattenersi in India, nell’orfanotrofio di Dayavu Home, per qualche mese. Ma non sa che in quell’angolo remoto di mondo la sua vita è destinata a cambiare. Perché presto scoprirà che una vacanza da “volonturista” non è quello che sta cercando.
I venti bambini che incontra sono stati abbandonati dalla società ma nonostante questo, ogni giorno gli insegnano che si può sempre rinascere. E anche se Nicolò sa bene che la battaglia contro il male è persa in partenza, capisce che vale la pena di rischiare tutto per regalare un solo sorriso ai suoi ragazzini.
Così decide di restare: Dayavu Home diventa la sua Casa, Joshua, direttore dell’orfanotrofio e suo mentore, un secondo Padre e i bambini la sua Famiglia.
È la testimonianza semplice e sincera di una passione contagiosa che vuole cambiare il mondo, sorriso dopo sorriso.

L'intero ricavato sarà devoluto ai protagonisti del libro, i bambini di Dayavu Home, per mandarli a scuola.