Non la solita storia su Babbo Natale.
Infatti è Noelle la protagonista, sua figlia. Che intraprende un viaggio alla ricerca di suo fratello maggiore, scappato dal Polo Nord perchè non ha intenzione di diventare il prossimo Babbo Natale. Noelle dovrà convincerlo a tornare, scoprendo in realtà molte cose su di sé e sul suo incrollabile spirito natalizio.
È davvero la barba bianca e il vocione che rendono Babbo Natale Babbo Natale?
Un viaggio sulla scoperta di se stessi e le proprie capacità.
Una commedia 100% natalizia, che ci fa riflettere su tradizioni e la necessità di cambiarle, quando si basano su dettagli superficiali.
Su Disney+.
di Victoria Mas, E/O, 2021
“Non mi sento vicina alle donne che stanno qui, ma ormai le vedo come sono. Non so se andrò via di qui presto o non ne uscirò mai. Dubito che la libertà sia là fuori. Ho trascorso fuori da queste mura la maggior parte della mia vita, e non mi sono sentita libera. Non credo che sia questo l’obiettivo a cui aspirare. Aspettare di essere liberata è un sentimento vano e insopportabile.”
1885. Parigi. Salpêtrière, ospedale psichiatrico. Femminile.
Donne anticonformiste, rifiutate, abbandonate, ingestibili.
Rinchiuse e sottoposte ad esperimenti da una società che le definisce pazze
esclusivamente perchè scomode.
Qui si incontrano Luise, Eugénie, Geneviève, Thérèse. Benché molto diverse, tutte hanno chiara una cosa: la loro sorte è stata decisa dagli uomini.
Il ballo delle pazze, evento annuale organizzato dal manicomio per far incontrare le pazienti alla Parigi benestante, è l’unico momento in cui possono avere un contatto con il mondo esterno.
Elementi storici si fondono con le nostre protagoniste, unica finzione del romanzo, che lottano per il semplice diritto di essere donna ed avere un pensiero, un’opinione, un’individualità.
Un inno alla libertà. Un’eredità con cui fare i conti.