Oggi Oreste è scalpitante e vuole caricarvi e confortarvi con una canzone.
Dopo tutto è lunedì: inizia una nuova settimana! Per alcuni, i più fortunati, un continuo di vacanza, per altri invece, un giorno di lavoro.
C’è bisogno di un po’ di energia.
Il genere della canzone è rock ma il testo è un po' malinconico, e fa riflettere sul periodo che stiamo vivendo. E sull’urgenza di dover sempre essere migliori di quello che si è, di dover fare di più perchè altri fanno di più, di non essere mai all’altezza delle aspettative altrui, di non riuscire a raggiungere mai quella meta e non sapere che fare.
Gli stessi autori, i FASK, la descrivono così: "Il tempo scorre inesorabilmente, come una ruota che gira continuamente, e se da un lato è bello essere costantemente stimolati e proiettati verso il futuro, dall'altro lato si finisce per provare un forte senso di disagio.”
Oreste ci stringe forte e ci assicura che anche lei si sente così, molte volte: impotente di fronte a tutto quello che va avanti intorno a lei.
Ci stringe ancora un po’ di più.
Ci tiene a ricordarci di prenderci un momento per volerci bene così come siamo, di staccarci dal vortice di cose che succedono, di rallentare. Va bene così.
Ohm-reste.
Concediamoci 5 minuti per scatenarci e allontanarci dalla frenesia della giornata, dai brutti pensieri, buttando fuori tutta quest’ansia da prestazione, urlandola a squarciagola.
Buono sfogo!
Certe volte se ci penso vorrei mettermi ad urlare
Non ho sogni, non produco, non ho fatto il militare
Siamo frutto di noi stessi e infatti non mi riconosco
Ancora all'università quando mio padre era già adulto
E basta con questa ossessione di sorridere al futuro
Mi fa deprimere più questo di chi crede nel destino
E basta con le sigarette, con le birre fuori posto
Basta con i sentimenti tanto non servono a molto
Mi guardo allo specchio, non vedo il riflesso
Ognuno ha il suo posto e allora il mio dov'è?
Uno la mia voce, due le mie parole
Tre sono le note di una stupida canzone
Uno cosa voglio, due cosa mi aspetto
Tre stringimi forte che non so che fine faccio
Trovami una via, fammi andare un po' più in alto
Sfuggirò alle leggi come un fiore nell'asfalto
Non ci credo, no, ma ci proverò lo stesso
Come un origami io mi piego e non mi spezzo
Mi guardo allo specchio non vedo il riflesso
Ognuno ha il suo posto e allora il mio dov'è?
Uno la mia voce, due le mie parole
Tre sono le note di una stupida canzone
Uno cosa voglio, due cosa mi aspetto
Tre stringimi forte che non so che fine faccio
E forse calano i mercati
E forse non ti vedrò più
Se poi spengono le luci mi ritrovi quaggiù
Crolla il tetto del teatro
Crolla il pubblico in TV
Crolla il futuro di uno stato
Ma chi crolla sei tu
Uno la mia voce, due le mie parole
Tre sono le note di una stupida canzone
Uno cosa voglio, due cosa mi aspetto
Tre stringimi forte che non so che fine faccio
Tre stringimi forte
Tre stringimi forte
Uh, tre stringimi forte
Uh, tre stringimi forte stanotte
Due straniere arrivano in un chiuso e ipocrita paesino francese, e aprono una cioccolateria durante la quaresima. Questa scelta provocherà scandali e turbamento negli abitanti della cittadina, che verranno travolti dalle dolcissime creazioni di Vianne e Anouk. Il cioccolato diventa dunque la dolce arma che Vianne userà per aiutare le persone a sbloccare paure e insensate restrizioni.
Un film che ti conquista, letteralmente, il cuore e il palato. Sensuale, provocante, ricco di piacere, apre la mente su quanto la paura del non-conosciuto blocchi e crei muri superflui e limitanti.
Incantevole, delicato e quasi magico, anche se parla di un momento diverso dell’anno, ci fa capire l’importanza di provare nuovi sapori.
Mille sfumature e gusti di cioccolato aspettano di essere assaporati, cosa stiamo aspettando?
Da guardare assolutamente con un piccolo dolcetto accanto.
Su Amazon Prime Video.
di Niven John, Heyne Taschenbuch, 2017
“… non ci hanno arrestate. Abbiano nascosto il furgoncino. Siamo in un posto sicuro per la notte. Nessuno sa chi siamo e nel giro di quarantott’ore ce la saremo filata da questo Paese con un milione di sterline a testa per cambiare vita. Quindi, per favore, vuoi tirarti su?”
Un modo alternativo di occupare la pensione.
Susan, vedova in pensione in bancarotta a causa del marito, con un gruppo di amiche decide di organizzare una rapina, perchè non ha alternative per affrontare la sua vecchiaia.
Un giallo esilarante, che però porta a riflettere sul fatto che si pensi che arrivati ad una certa età la strada sia quella e ci sia solo una direzione da prendere, tra un alienante senso di inadeguatezza e inefficienza. Scardinando gli stereotipi dell’immaginario collettivo
ci lascia oltre che il sorriso sulle nostre labbra, una diversa consapevolezza delle cose.